Questione di opportunità politica, invocata e disapplicata. Il sindaco Pd di Torre Annunziata Giosuè Starita ha nominato, a fine giugno, capo dell’area tecnica l’ingegnere Bruno Orrico, nel piu’ classico consociativismo.

Curriculum di tutto rispetto per Orrico, con un passato al commissariato di governo e poi, responsabile regionale della protezione civile . Incarico al quale ha rinunciato, nel dicembre scorso, per le dichiarazioni congiunte di due protagonisti dello scandalo rifiuti, vicine ai Casalesi. Orrico finisce nell’ordinanza di custodia cautelare emessa, nel novembre 2009, a carico del sottosegretario Nicola Cosentino. Sergio Orsi, imprenditore dei rifiuti contiguo ai clan (condannato in primo grado nel processo su Eco4), in un interrogatorio del 25 giugno 2007 ricordava: “Voglio riferire in ordine alla persona di ORRICO Bruno; questi era un vecchio funzionario della cassa del mezzogiorno che fu nominato tecnico dal Commissariato di Governo o dalla Regione o dal Prefetto e che risultava fondamentale in relazione alle sue competenze. Questi mi fu presentato da VALENTE Giuseppe prima che fosse indetta la gara dal Consorzio CE4 e il VALENTE mi indicò l’utilità di rivolgermi a questi per costituire una Ati che fosse attrezzata formalmente per disporre dei requisiti indicati sul bando di gara…Dal contenuto dei colloqui tra me, VALENTE e ORRICO era chiaro che quest’ultimo sapesse degli accordi presi con VALENTE per aggiudicarmi la gara. Il legame con ORRICO Bruno si è sviluppato maggiormente nel tempo a seguire; posso dire che ho avuto modo di prestare gratuitamente della manodopera privata per la realizzazione di un manufatto (un muro) a una signora sua amica in Valle di Maddaloni e dei lavori d’imbiancatura della sua abitazione”.

Orrico, indicato da Valente, quest’ultimo figlioccio politico di Nicola Cosentino. Una bella frittura di nomine rigorosamente bipartisan. Anche Gaetano Vassallo, il pentito dei rifiuti, parla di Orrico ed è ancora più diretto. Nell’ordinanza si legge: ” Nell’interrogatorio del 24 giugno 2008 Vassallo rievocava due relazioni corruttive allacciate dagli Orsi con l’indagato Bruno Orrico e con l’ispettore del lavoro Salvatore Andreozzi. Si tratta di relazioni importanti perché garantiscono agli imprenditori camorristi: il rilascio del certificato antimafia richiesto da alcuni dei comuni ai quali la ECO4 si proponeva per la gestione della raccolta; l’autorizzazione a sversamenti non consentibili, per ragioni tecniche accuratamente descritte dal collaboratore, presso la discarica di Parco Saurino; attestazioni di esaurimento della capacità recettiva di discariche gestite da consorzi concorrenti, con il conseguente incremento degli sversamenti effettuati nella discarica gestita dalla ECO 4; comportamenti omissivi che garantivano agli Orsi l’indisturbata perpetrazione delle loro frodi. Anche l’esistenza di queste relazioni risulta da evidenze granitiche, acquisite prima che Vassallo cominciasse a parlare”. Nel gennaio 2010 Orrico viene anche indagato per corruzione, finisce citato nell’ordinanza cautelare a carico di Cipriano Chianese, uno dei veri padrini dei rifiuti e dello smaltimento illecito di pattume in Campania. Il Gip respinge le esigenze cautelari a carico di Orrico ma sottolinea l’impegno per l’apertura, folle, della discarica di Lo Uttaro: ” Il contributo progettuale di Orrico e DE BIASIO il loro costante interessamento per l’esito della procedura autorizzatoria macroscopicamente illegale”. Le inchieste faranno il loro corso, ma Orsi e Vassallo e un’indagine dovrebbero bastare per chiedere ai partiti scelte di rigore, in una terra sempre più affamata di lavoro e giustizia.

In collaborazione con Nello Trocchia*

Coautori di un libro sullo scandalo rifiuti di prossima uscita.

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