Un commercialista che ci legge mi ha girato la lettera che ha mandato ai suoi clienti, nella quale spiega cosa cambierà dopo l’introduzione della manovra finanziaria da 24 miliardi che il governo deve far approvare dal Parlamento in queste settimane. E’ una lettura interessante per capire che anche le cose giuste, come la lotta all’evasione fiscale, possono essere fatte nel modo sbagliato.

Partiamo dal punto “Comunicazione Inizio attività Iva di ‘intenzione ad effettuare operazioni intracomunitarie’ ”. Il nostro commercialista, che chiameremo dottor Rossi, scrive: “Con una norma che denota probabile negativo influsso delle temperature stagionali”, si dispone che al momento in cui si inizia un’attività imprenditoriale si dica subito se vogliono effettuare operazioni intracomunitarie. “Entro trenta giorni dalla data di attribuzione della partita Iva, l’Ufficio può emettere provvedimento di diniego dell’autorizzazione ad effettuare le operazioni”. L’intento è nobile: evitare le truffe carosello con cui imprese che operano su più Paesi riescono a farsi rimborsare dallo Stato italiano Iva che non hanno mai versato.

Ma sappiamo quale strada è lastricata di buone intenzioni. Il nostro dottor Rossi commenta così un decreto che “in larghe parti contempla obblighi, nuovi vincoli e volontà di controllo di ogni cosa assai vicini alla vecchia normativa sovietica”

E la ragione è questa: come si fa a sapere ancora prima di cominciare un’attività imprenditoriale con quali Paesi si avrà bisogno di commerciare (e quindi a chi si pagherà l’Iva)? Per dirla con le parole del dottor Rossi: “I cittadini medesimi pertanto all’atto di iniziare un’attività imprenditoriale non possono evidentemente conoscere se, nell’ambito dello sviluppo della medesima, dovranno procedere ad acquistare una pen drive dalla Francia, un software dalla Germania o un computer attravero Internet dalla Spagna, operazioni tutte che si configurerebbero come intracomunitarie, perché lo decideranno non all’avvio dell’impresa ma solo al momento in cui dovessero necessitare di un determinato bene e decidessero di acquistarlo non in Italia ma in altro Paese Ue”.

E che farà l’Agenzia delle entrate? Dovrebbe pretendere che le nuove imprese, quelle che il governo vorrebbe agevolare modificando addirittura l’articolo 41 della Costituzione, stendano la lista della spesa per i prossimi 10 anni? Il commercialista Rossi spera che prevalga il pragamtismo e che le operazioni vengano bocciate in via preventiva solo quando ci sia “l’idea che il nuovo soggetto Iva venga ritenuto dal fisco in procinto di effettuare operazioni Ue fraudolente”.

Ma il diavolo è nei dettagli: e il ministro si è dimenticato di prevedere sanzioni per chi non fa le giuste comunicazioni all’agenzia delle entrate. Qui il dottor Rossi perde la calma e, ai suoi clienti, scrive: “Segnaliamo peraltro al ministro che, in assenza di una norma sanzionatoria specifica per l’eventuale omessa preventiva denuncia, perché anche di questo si è dimenticato l’accaldato legislatore, si applica il principio giuridico sencodno il quale senza sanzione non c’è obbligo per il cittadino”.

Aria fritta, quindi. Tutta scena, che finirà per penalizzare solo i più diligenti che, anche in assenza di sanzioni, proveranno a rispettare le norme della manovra.

Ultimo commento del dottor Rossi, che non resiste alla tentazione di buttarla in politica: “Non possiamo infine esimerci dal considerare lo stridente contrasto tra la volontà di controllare, verificare e far emergere tutto e tutti che pervade l’intero decreto e la contemporanea emanazione di un decreto sulle intercettazioni telefoniche in assai sospetta vicinanza alla pubblicazione di notizie relative a gravissimi, ripetuti e diffusissimi atti di saccheggio che sarebbero stati operati da esponenti importanti di governi attuali e passati”. Il sospetto del nostro commercialista, insomma, è che il conto dei buchi che avrebbero scavato la “Cricca” e tutti i suoi derivati nel bilancio pubblico vengano presentati agli aspiranti imprenditori. Che, alla faccia del governo liberale, vengono strozzati dalla manovra.

(Le lezioni del dottor Rossi continuano alla prossima puntata)

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