LONDRA – Ormai ne abbiamo sentite di tutti i tipi. Chi doveva sorvegliare la piattaforma petrolifera di Bp si guardava i filmini porno sui computer del ministero. Gli ispettori della Sec (la Consob americana) che dovevano vigilare sulla crisi finanziaria, passavano fino a otto ore davanti a siti hard. Troppo noioso stare davanti al computer. Servono diversivi per infiammare la giornata. E, a volte, il sesso non basta. Lo sa bene Steven Perkins, un broker di Pvm Oil Futures Limited, una società di Londra che compra e vende prodotti finanziari derivati sul petrolio.

Giusto un anno fa Perkins è finito su tutti i giornali per aver fatto salire il prezzo del petrolio di oltre il 3,5% in poche ore, speculando come un forsennato al rialzo. In quella calda giornata di giugno, non appena ci si accorse che l’aumento del prezzo era frutto di un’azione isolata, Perkins rimase con il cerino in mano riuscendo a far perdere alla sua società – oltre alla reputazione – più di 10 milioni di dollari. Il prezzo del greggio, dopo essere schizzato a 73,5 dollari (il massimo annuale), scese a quota 69 dollari. Un uomo solo riesce a condizionare pesantemente il prezzo del petrolio semplicemente smanettando sulla tastiera del suo portatile. Cose da pazzi. Oggi si scopre che quell’uomo, oltre ad essere solo, era anche a casa, comodamente seduto sulla poltrona del suo soggiorno e, come ha appurato la Fsa (Financial Services Authority), completamente sbronzo. “Ho bevuto pesantemente durante il weekend”, ha spiegato Perkins alle autorità inglesi. “Ero stato a un golf party organizzato dalla mia società, poi a casa ho continuato a bere”. E, nella notte tra il 29 e il 30 giugno del 2009, si è collegato ai mercati asiatici del greggio dalla piattaforma online della Pvm, piazzando una scommessa da 500 milioni di dollari. “Perkins era in un blackout mentale indotto dall’alcool”, spiegano alla Fsa.

Ora dovrà pagare una multa di 89.000 euro e per i prossimi cinque anni non potrà lavorare nel settore. “L’attacco speculativo di Perkins ha diffuso nei mercati informazioni fuorvianti, con l’effetto diretto di aumentare il prezzo del Brent a un livello anormale e artificiale”, hanno commentato i funzionari della Fsa. Ma alcuni avvocati della City si aspettavano una condanna più pesante. “Questo caso non è stato affrontato in modo serio. Alla fine sono state comminate solo sanzioni amministrative”, ha dichiarato al Financial Times Neill Blindell, legale della società Eversheds. Ci si aspettava una punizione esemplare, forse addirittura una pena detentiva. Oppure semplicemente una circolare delle autorità londinesi per limitare la somministrazione di alcolici ai party aziendali dei broker. Con la promessa – per chi si ferma al terzo gin tonic – di ottenere password gratuite per siti porno esclusivi.

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