ZZZIIPPPPP Trolley chiuso, si riparte La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio…

Il re è nudo, Fabio Furio a casa (copyright Repubblica), il suo calcio è preistorico, così giocavano nelle caverne (L’Equipe), Capello kaputt (La Gazzetta dello Sport, sempre delicatissima), è ora che te ne vai (Corriere dello Sport), e tutti, nessuno escluso, a sbeffeggiarlo perché è stato l’unico dell’Inghilterra a lamentarsi dell’arbitro, da buon italiano. Perché, noi non lo facciamo tutte le domeniche anche per un fallo laterale invertito? Povero Capello. Asfaltato dai tabloid…e già che c’erano una mano per la discesa gliela hanno data anche i giornali italiani. Maurizio Costanzo si è arrabbiato, sfogandosi a Notti Mondiali: “E’ basta! Perché tanto accanimento con Capello? E’ italiano, non un vucumprà”. Vittorio Feltri non vedeva l’ora, se l’era legata al dito. “Idioti erano, idioti restano”, titolava ieri il Giornale. “A casa i maestrini inglesi. Ci hanno insultato dopo la Slovacchia. Ora meritano lo stesso trattamento. Perché di un grande Paese è rimasta solo la boria”. Nell’editoriale (in effetti l’argomento lo meritava), Feltri scrive: “Una boria sintomatica di un ego ipertrofico che non accenna a ridursi”. Mica come la celebre umiltà italiana. “Anche l’Italia è stata cacciata e deve farsi perdonare tanti difetti, tranne l’arroganza”. Ci eravamo sbagliati su Lippi.

BAFANA BAFANA I nostri ragazzi Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…

“Mazzola for president”, continuano a dire in ogni trasmissione Rai. E il bello è che Sandrino mazzulatore non ha ancora capito di che si tratta, perciò ride sempre un po’ inebetito. Di questo passo, il presidente della Figc Giancarlo Abete finirà per farci tenerezza. Un ottimo dirigente, fino al fischio finale di Italia-Slovacchia. Un minuto dopo, era già un uomo tristissimo, un vecchio politicante, un ex Dc, un perdente, “uno che non capisce niente, non ha mai giocato nemmeno a calcetto coi boy scout” (Maurizio Costanzo), nella più carina delle definizioni un uomo attaccato alla poltrona (in effetti…). All’aeroporto di Fiumicino, dove si è conclusa l’avventura azzurra, Marco Bonetto di Tuttosport lo ha salutato così: “Uno gli ha detto: Ahò, l’altro giorno hai parlato per due ore e non s’è capito niente, ora parlo io e si capirà: vattene!”. Ci voleva tanto?

MONDIAL MARKET La marchetta del giorno Siamo tutti prezzolati, la penna più pagata del Mondiale

Finalmente, Libero è riuscito a trasformare la disfatta azzurra in un successo personale di mister B. Fabrizio Biasin. Un genio: “In tanti pensavano che quel furbacchione di Berlusconi avrebbe approfittato della rassegna sudafricana per far crescere di uno zic il gradimento (…). E invece niente, silenzio totale. Avrà annusato la fregatura (…). Il Cavaliere sapeva che il tricolore rischiava la brutta figura, l’umiliazione, il disastro storico…”. Quant’è bravo lui.

SUDAFRICAL Alla scoperta del trash Africani maleducati! E non ci facciamo sempre riconoscere…

Brasile-Cile 3-0, a Notti Mondiali la strana coppia (Costanzo-Galeazzi) scende a intervistare i quattro gatti brasiliani rimasti a Piazza di Siena. Galeazzi: “Maurì, questa è la famosa torcida brasileira”. Due ragazzi brufolosi e un paio di donne stagionate, non proprio delle bellezze. Costanzo: “Giampiè, ma dove le hanno lasciate quelle con le cosce alte due metri?”. Anche Galeazzi si è imbarazzato.

MAI DIRE MONDIALI Gli articoli impossibili Se l’italiano è un’opinione…

Germania-Inghilterra 4-1, l’Unità, Marco Bucciantini folgorato a Bloemfontein: “A volte la storia la scrivono gli sconfitti. E resta segreta, per anni. I vincitori credono che non ci sia niente da ricordare, se non il trionfo, e che questo abbia pacificato tutto e tutti, col tempo. E piccoli e grandi soprusi, che sono il pane e companatico di ogni agape vittoriosa, siano stati digeriti o sparecchiati. Si sbagliano”. Levateje er vino. Agapeeeee…

SUDAFRICA MON AMOUR Silvia rimembri ancora Quando l’inviato diventa poeta…

Dal nostro inviato Furio Zara, curatore dello Zibaldone mondiale del Corriere dello Sport: “La vita fa molti giri di lavatrice. Poi arriva un giorno che stende le lenzuola bianche al sole, e allora te ne stai disteso sull’erba, le mani incrociate sotto la testa, e lasci che il sole asciughi con calma tutti i tuoi piccoli momenti di felicità. Si chiamano rivincite”. Non era meglio quella della scatola di cioccolatini?

TROMBETTA A CHI? Premio vuvuzela, the winner is…Dacci oggi la nostra pernacchia quotidiana, il migliore del giorno

Mezzanotte e diciannove minuti. E’ il compleanno di Jacopo Volpi, conduttore di Notti Mondiali. Simona Rolandi, che ne è innamorata da anni, gli dedica il celebre Happy birthday cantato da Marilyn, lui non se l’aspettava. “Ma che siete matti?”. Ivan Zazzaroni ha un regalo: una splendida vuvuzela blu. “Basta che non la suoni”. A Roma, Costanzo ricorda che essendo la festa di San Pietro e Paolo festeggia pure Giampiero Galeazzi. “A Giampiè, tu che regalo voi?”. Lui non ci pensa un attimo. “Un piatto de spaghetti”.

FORZA ITALIA!

Scritti, detti, deliri dei nostri inviati in Sudafrica

Azzurri già in vacanza, Lippi in barca, Abete sempre in sella. Capello e Rosetti a casa, non ci sono più italiani in Sudafrica. Ma il Mondiale continua e la nostra rubrica pure!

ZZZIIPPPPP Trolley chiuso, si riparte

La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio…

Il re è nudo, Fabio Furio a casa (copyright Repubblica), il suo calcio è preistorico, così giocavano nelle caverne (L’Equipe), Capello kaputt (La Gazzetta dello Sport, sempre delicatissima), è ora che te ne vai (Corriere dello Sport), e tutti, nessuno escluso, a sbeffeggiarlo perché è stato l’unico dell’Inghilterra a lamentarsi dell’arbitro, da buon italiano. Perché, noi non lo facciamo tutte le domeniche anche per un fallo laterale invertito? Povero Capello. Asfaltato dai tabloid…e già che c’erano una mano per la discesa gliela hanno data anche i giornali italiani. Maurizio Costanzo si è arrabbiato, sfogandosi a Notti Mondiali: “E’ basta! Perché tanto accanimento con Capello? E’ italiano, non un vucumprà”.

Vittorio Feltri non vedeva l’ora, se l’era legata al dito. “Idioti erano, idioti restano”, titolava ieri il Giornale. “A casa i maestrini inglesi. Ci hanno insultato dopo la Slovacchia. Ora meritano lo stesso trattamento. Perché di un grande Paese è rimasta solo la boria”. Nell’editoriale (in effetti l’argomento lo meritava), Feltri scrive: “Una boria sintomatica di un ego ipertrofico che non accenna a ridursi”. Mica come la celebre umiltà italiana. “Anche l’Italia è stata cacciata e deve farsi perdonare tanti difetti, tranne l’arroganza”. Ci eravamo sbagliati su Lippi.

BAFANA BAFANA I nostri ragazzi

Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…

Mazzola for president”, continuano a dire in ogni trasmissione Rai. E il bello è che Sandrino mazzulatore non ha ancora capito di che si tratta, perciò ride sempre un po’ inebetito.

Di questo passo, il presidente della Figc Giancarlo Abete finirà per farci tenerezza. Un ottimo dirigente, fino al fischio finale di Italia-Slovacchia. Un minuto dopo, era già un uomo tristissimo, un vecchio politicante, un ex Dc, un perdente, “uno che non capisce niente, non ha mai giocato nemmeno a calcetto coi boy scout” (Maurizio Costanzo), nella più carina delle definizioni un uomo attaccato alla poltrona (in effetti…). All’aeroporto di Fiumicino, dove si è conclusa l’avventura azzurra, Marco Bonetto di Tuttosport lo ha salutato così: “Uno gli ha detto: Ahò, l’altro giorno hai parlato per due ore e non s’è capito niente, ora parlo io e si capirà: vattene!”. Ci voleva tanto?

MONDIAL MARKET La marchetta del giorno

Siamo tutti prezzolati, la penna più pagata del Mondiale

Finalmente, Libero è riuscito a trasformare la disfatta azzurra in un successo personale di mister B. Fabrizio Biasin. Un genio: “In tanti pensavano che quel furbacchione di Berlusconi avrebbe approfittato della rassegna sudafricana per far crescere di uno zic il gradimento (…). E invece niente, silenzio totale. Avrà annusato la fregatura (…). Il Cavaliere sapeva che il tricolore rischiava la brutta figura, l’umiliazione, il disastro storico…”. Quant’è bravo lui.

SUDAFRICAL Alla scoperta del trash

Africani maleducati! E non ci facciamo sempre riconoscere…

Brasile-Cile 3-0, a Notti Mondiali la strana coppia (Costanzo-Galeazzi) scende a intervistare i quattro gatti brasiliani rimasti a Piazza di Siena. Galeazzi: “Maurì, questa è la famosa torcida brasileira”. Due ragazzi brufolosi e un paio di donne stagionate, non proprio delle bellezze. Costanzo: “Giampiè, ma dove le hanno lasciate quelle con le cosce alte due metri?”. Anche Galeazzi si è imbarazzato.

MAI DIRE MONDIALI Gli articoli impossibili

Se l’italiano è un’opinione…

Germania-Inghilterra 4-1, l’Unità, Marco Bucciantini folgorato a Bloemfontein: “A volte la storia la scrivono gli sconfitti. E resta segreta, per anni. I vincitori credono che non ci sia niente da ricordare, se non il trionfo, e che questo abbia pacificato tutto e tutti, col tempo. E piccoli e grandi soprusi, che sono il pane e companatico di ogni agape vittoriosa, siano stati digeriti o sparecchiati. Si sbagliano”. Levateje er vino. Agapeeeee…

SUDAFRICA MON AMOUR Silvia rimembri ancora

Quando l’inviato diventa poeta…

Dal nostro inviato Furio Zara, curatore dello Zibaldone mondiale del Corriere dello Sport: “La vita fa molti giri di lavatrice. Poi arriva un giorno che stende le lenzuola bianche al sole, e allora te ne stai disteso sull’erba, le mani incrociate sotto la testa, e lasci che il sole asciughi con calma tutti i tuoi piccoli momenti di felicità. Si chiamano rivincite”. Non era meglio quella della scatola di cioccolatini?

TROMBETTA A CHI? Premio vuvuzela, the winner is…

Dacci oggi la nostra pernacchia quotidiana, il migliore del giorno

Mezzanotte e diciannove minuti. E’ il compleanno di Jacopo Volpi, conduttore di Notti Mondiali. Simona Rolandi, che ne è innamorata da anni, gli dedica il celebre Happy birthday cantato da Marilyn, lui non se l’aspettava. “Ma che siete matti?”. Ivan Zazzaroni ha un regalo: una splendida vuvuzela blu. “Basta che non la suoni”. A Roma, Costanzo ricorda che essendo la festa di San Pietro e Paolo festeggia pure Giampiero Galeazzi. “A Giampiè, tu che regalo voi?”. Lui non ci pensa un attimo. “Un piatto de spaghetti”.

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