Nonostante la peggiore spedizione azzurra degli ultimi 150 anni, restiamo in Sudafrica con la nostra rubrica che andrà avanti fino alla finale! E oggi dedichiamo tutta la rubrica alle cronache “marziane” dedicate agli azzurri di Lippi

ZZZIIPPPPP Trolley chiuso, si riparte La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio…

“Nessuno piange gli zombi”, titola Libero con la consueta eleganza. Peccato tanta indifferenza, Giordano Tedoldi li avrebbe voluti abbracciare tutti. “A differenza dei francesi, che per accogliere la Nazionale eliminata dal Mondiale hanno ripristinato la ghigliottina a Place de la Concorde, i tifosi italiani stanno vivendo momenti di grande pace e serenità”. Aspetta a dirlo, c’è una notizia che li sconvolgerà. C’è chi parte e c’è chi resta. Ivan Zazzaroni ha deciso di restare nel continente nero (e te credo, con quell’anticipo che ha chiesto per il viaggio, sai quante note spese…). E’ lui stesso ad annunciare la ferale notizia, dopo un incipit dei suoi: “D’ora in poi non diremo più “sei fuori come un balcone” ma “sei fuori come Lippi”. Ed essendo fuori noi con lui e lui con noi (aiuto!), smaltita la delusione, provo a indicare una serie di buoni motivi per continuare a seguire con un certo interesse il Mondiale”. Ecco, ora lo dice. “Io proseguo per passione e per lavoro dividendomi tra Boxburg (hotel) e Soweto (a un minuto dall’Ibc, il centro media), i buchi del culo di Johannesburg”. Delicatissimo, continueremo a farci del male.

BAFANA BAFANA I nostri ragazzi Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…

La spedizione ha appena salutato Johannesburg. L’aereo sorvola lo Zimbabwe, i calciatori leggono in prima classe, gli inviati cazzeggiano in coda. Simone Pepe si avvicina minaccioso, brandisce un quotidiano come un’arma. “C’è qualcuno de Il Giornale tra voi?”. Ecco, se ne è accorto. Silenzio imbarazzato. “Bè, se non c’è fategli sapere che è un becchino”. Addirittura? “Mettere undici bare azzurre in prima pagina…”. Ah, la vignetta di Forattini, con quel titolo un po’ macabro: “I campioni dell’altro mondo”. “Spero che gliene facciano una a lui, ma di colore marrone”. Ecco, quando si dice c’è serenità. Alessandro Alciato, il biondo di Sky Sport, si è fatto tutto il viaggio con gli azzurri, fino alla Malpensa. “Abbiamo le immagini del volo in esclusiva!”. E ride. “Vedete, durante il volo si è anche scherzato, i giocatori hanno voluto sdrammatizzare dopo il peggior Mondiale di sempre”. E ride di nuovo. Mentre dietro un gruppetto di tifosi si è fatto più minaccioso. Da studio non gli danno più la linea, speriamo sia riuscito a salvarsi. Da servi ad accusatori, tipicamente italiano. Dopo giorni di tappetini, è scattata la gogna mediatica. Apocalittici, spietati, crudeli i titoli dei giornali dopo l’eliminazione. La Gazzetta dello Sport: “Tutto nero!”. E il direttore, Andrea Monti: “Come lo specchio di Dorian Gray, il pomeriggio di Johannesburg ci restituisce l’immagine di una squadra vecchia, disfatta, senza gioco né idee”. Tuttosport in forma araldica: “Mozzarelle azzurre” lo strillo di prima. “La bufala Lippi”, scrive Paolo De Paola. Dentro, pagelle mondiali di Marco Bonetto. “De Rossi, voto 3. Cocker senza fiato”. Ma la rabbia svanisce in 24 ore, da oggi si torna a parlare di cose serie: “Martinez: grazie Juve”. Un po’ di sano (e vero) mercato, non vedevamo l’ora! Ed eccoci a Libero, un raro esempio di giornalismo equilibrato. “Bidoni del Mondo”, titolava ieri. Con un editoriale misurato (ma strillato) di Mario Giordano: “Da campioni a bidoni, da Berlino alla berlina: ci siamo persi, smarriti come pecoroni in una profumeria, e per ritrovare un barlume di dignità non basterebbe l’impegno dell’intera redazione di Chi l’ha visto?”. Esagerato. Il segugio ce l’ha in casa. Bastava a chiedere a Luciano Moggi, che infatti oggi, sempre su Libero, ci spiega: “Ci sono persone che nascono per fare i secondi, che non possono fare i primi, e se, per disavventura, arrivano a fare i primi possono combinare qualsiasi tipo di sfracelli: è il nostro caso. Non so se questo aforisma si adatti perfettamente ad Abete”. Ma a qualcun altro sì, senza dubbio.

SUDAFRICAL Alla scoperta del trash Africani maleducati! E non ci facciamo sempre riconoscere….

Alla Gazzetta dello Sport si sono già pentiti di aver tirato fuori le palle, attaccando a destra e a sinistra (si fa per dire). E perciò Alberto Cerruti, che resterà in Sudafrica nelle vesti di Mago Merlino delle ricevute, per un giorno sale sul carro degli sconfitti. “Cosa c’è dietro al crollo mondiale della Nazionale? E’ giunto il momento di mescolare la critica all’autocritica”. Dire una parolina su Lippi e Abete? La colpa è di tutti, nessuno si senta escluso. La Gazzetta si autoflagella. “In mutande!”, titola. “Perché ci siamo ridotti così…”. Su, tiratevi su. E rivestitevi, soprattutto.

SUDAFRICA MON AMOUR Silvia rimembri ancora Quando l’inviato diventa poeta…

Massimo, non fare così. Ti prego. Lui, Massimo Cecchini, inviato della Gazzetta dello Sport, è già tornato. Bisogna aiutarlo, è un uomo distrutto. Nei ’90 con la Slovacchia ha rivisto tutta la sua vita, ha messo in discussione il suo lavoro, non ha più certezze, vivrà i prossimi giorni divorato dal dubbio: dove ho sbagliato? Ci lascia con un’ultima intima confessione. “Caro diario, adesso che il viaggio è finito e rimettiamo insieme 35 giorni di appunti, possiamo malinconicamente affermare che come veggenti siamo sulla stessa linea dell’astrologo Domenech. I presagi di sventura sulla Nazionale di Lippi si sono sgranati fin dal 23 maggio, eppure noi, ciechi, ripetevamo la litania degli eroi di Berlino e del cuore azzurro. Non era vero”. Mamma mia come sta. E dopo una confessione totale, lucidamente si prepara alla condanna: “La sintesi è tutta nelle parole di Gattuso: “Quattro anni fa eravamo considerati eroi, ora invece dei coglioni”. Caro diario, genitali a parte, possibile che 35 giorni fa fosse tutto così misterioso?”. Imputato alzatevi.

TROMBETTA A CHI? Premio vuvuzela, the winner is… Dacci oggi la nostra pernacchia quotidiana, il migliore del giorno

Gene Gnocchi, pagina 5 della Gazzetta dello Sport. “Giovedì sera alle 18 appena si è conclusa la partita dell’Italia si è sentito un rumore assordante durato circa tre ore e mezza molto simile ad una pernacchia. Nessuno riusciva a capire cosa fosse questo suono, poi i sismologi hanno detto che arrivava dalle isole Fiji dove casualmente Cassano si trova in viaggio di nozze”. Sempre dalla Gazza, intervista di Maurizio Nicita a Roberto Donadoni, silurato nel 2008 per far posto al ritorno di Lippi. “A me dispiace. Ho visto la partita e ho sofferto. Ho sperato fino all’ultimo secondo che potesse arrivare il gol del pari che avrebbe qualificato l’Italia”. Sì, vabbè. E gli asini volano nel cielo azzurro.

VINCERE E VINCEREMO (perdere e perderemo…) Lui l’aveva pronosticato, certo…

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, lui sì che ci avrebbe condotto in finale, proprio al grido di “Vincere! E vinceremo!”. Dopo il fischio finale di Italia-Slovacchia, rilascia una memorabile intervista a Fabrizio Roncone del Corsera. “Lippi si è rivelato un uomo arrogante e testardo – dice – estremamente arrogante. Ci ha detto che non ha lasciato a casa nessun fuoriclasse. Ma tutti sappiamo che non è così”. Già. “Io Totti l’avrei portato anche per farlo giocare solo mezzora. Pure Cassano avrei convocato. E Balotelli? Con i suoi colpi poteva farci comodo”. E invece… “Ora farò il tifo per l’Inghilterra”. No, la perfida Albione? “E’ allenata da Capello. Pensi che soddisfazione se dovesse vincere…”. Don Fabio cominci a preoccuparsi. Ps finale: La Russa ci tiene a sottolineare di aver visto la partita con un solo amico: “Il calcio è una roba seria. Se cominciano ad esserci mogli e fidanzate, poi finisce che si mangia, si beve, si dicono sciocchezze…”.

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