Lo aveva già detto il Ministro Giovanardi: la droga è “ monnezza “. Oggi ha perfezionato il proprio concetto facendola sparire dal mercato alla stessa stregua della vera “ monnezza “ napoletana che è miracolosamente sparita, più che dalle periferie di Napoli, da nostri teleschermi.

25% per cento in meno di “ sporc drughè” è un dato che dovrebbe impensierire seriamente i nostri narcotrafficanti. E insieme a loro anche qualche banchetta che ricicla i loro profitti. Ma le bande criminali non sono affatto impensierite perché i loro affari vanno benissimo e, più delle ricerche governative, misurano il successo della loro impresa dalle tonnellate di cannabis, metamfetamine, cocaine ed eroine che quotidianamente si “ smazzano” in Italia.

Inoltre, essendo più furbi del nostro governo e sapendo che droga è anche l’alcol, riciclano acquisendo bar e discoteche e completano l’opera vendendo alcolici a tutte le ore e a tutte le età. Giusto per essere coerenti. Insomma la droga sparisce dai nostri teleschermi e c’è quasi da augurarsi che la crisi continui. In quattro anni non ci sarà più nessun consumatore a meno che, nel loro essere consumatori e burloni, non decidano surrettiziamente di passare alle droghe legali come le benzodiazepine. Qualche mese or sono, al convegno nazionale degli psicoterapeuti si era detto che c’era stato un aumento di queste droghe del 30%.

Se la matematica non è una opinione oggi abbiamo un 5% in più di consumatori di droghe.

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