Davanti a un flute di champagne, a una birra o a un cocktail Martini, una donna al bancone di un bar o in un piccolo tavolo in un angolo, ha sempre lo stesso fascino. O meglio l’allure che restituisce la scelta di un Apple Martini è diversa da quella che conferisce una birra da discount. Una cosa è stare al Carlyle (http://www.thecarlyle.com/gallery.cfm), nell’Upper East Side alle 5 del pomeriggio, riverite e coccolate da camerieri di bianco vestiti e bel altra cosa è il pub di periferia in finto stile British. Una cosa, però, è spesso uguale a tutte le latitutidini è lo sguardo malinconico-seducente che la donna regala al bicchiere e a chi gentilmente la guarda.

Le parole che stentano a scorrere fluenti anche quando un bar tender garbato chiede, semplicemente, se si tratta di una giornata no. Con mano ferma si tiene il bicchiere e si butta giù a sorsi un brutto ricordo o si trangugia con coraggio il desiderio di futuro, di novità. Come se la velocità e l’ebbrezza non fossero mai abbastanza. Locale abituale o il primo sulla linea del marciapiede, vuoto o pieno? Bancone o tavolino? Per dare una risposta bisogna prima saper perché una donna è sola e perché soprattutto si concede un drink.. Se si parte in quarta con la faccia di chi dice adesso è troppo, ne ho abbastanza di qualcosa : può essere il marito, il fidanzato la fidanzata, l’amante, il contro amante, e altre forme ibride di relazioni, dei figli, della polvere a casa.

Allora si esce anche spettinate col mascara un po’ rinsecchito con la camicia sgualcita, quello che conta è allontanarsi dalla zona di tensione, e il locale diventa guscio protettivo così in un attimo. Se il pomeriggio la serata o i pomeriggi e le serate andranno bene, rimarrete sempre debitrici verso l’alone di positività e comfort che è stato in grado di trasmettere. Se poi il barman è stato in grado di farvi sorridere e non essere volgare, credito infinito e complimenti à gogo avrete nei suoi riguardi.

Sarà un locale nel quale si riuscirà ad andare più e più volte anche se da sole.. Per giorni imperfetti agitati non ci sono bevande perfette, c’è la propria ricerca di equilibrio di compensazione. La ricerca della propria bevanda richiede tempo dedizione ascolto e va contemperata al proprio gusto. Primo e ultimo arbitro. Non c’è l’omologo della scarpa decollété che mette d’accordo tutte. Non importa cosa state bevendo importa che chi vi cerca sappia che quando rimate sole sarete lì, proprio lì, sempre lì, per sentirvi coccolate, capite, protette.

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