Nomi alternativi su Facebook in vista delle regionali

di Luca De Carolis

Quelli che si propongono come alternativa alle rose dei partiti, o che vengono invocati come salvatori della patria. Rigorosamente tramite web, la nuova voce della base. Mentre le coalizioni trattano o si accapigliano sui candidati per le Regionali, su Facebook crescono i gruppi di sostegno a nomi spesso ignorati dalle segreterie di partito. Politici, personalità della società civile o semplici battitori liberi: nell’agorà della rete c’è spazio per tutti, a seconda delle esigenze e dei curriculum.

Nel Lazio, dove il centro sinistra non ha ancora scelto il ?candidato da opporre a Renata Polverini, la novità più fresca è quella di Loretta Napoleoni, economista e saggista romana, trapiantata da anni a Londra. Diversi assidui del web le avevano chiesto di candidarsi alle primarie laziali (tutt’altro che certe). E Napoleoni ha accettato, come ha raccontato due giorni fa un’intervista all’Unità: “Mi hanno chiamato la notte di Natale, ho pensato fosse mio dovere candidarmi. Nel Lazio farei una pulizia generale, buttando via la zavorra che è dentro la macchina amministrativa”.

Ha voglia di scendere in campo anche Renato Nicolini, più volte assessore alla Cultura del Campidoglio e inventore dell’Estate romana. “Intendo candidarmi alle primarie, per rappresentare un progetto di governo che vada oltre il modello Roma di Rutelli e Veltroni e che ridia centralità alla cultura” spiega Nicolini in una nota. Silente invece il senatore del Pd Achille Serra, ex prefetto di Roma (nel 2008 Veltroni volle fortemente la sua candidatura alle politiche), ma su Facebook un folto numero di utenti lo reputa il ?candidato perfetto alla Regione. “Vogliamo Serra per andare oltre lo scandalo Marrazzo, i personalismi e le correnti” esorta il fondatore del principale gruppo di sostegno, su cui compaiono anche stringati punti programmatici.

Il nome più gettonato per il Lazio sul web è però quello di Emma Bonino. “La più adatta per aprire una nuova stagione politica, l’unica alternativa reale da opporre alla Polverini” assicurano i gestori del gruppo che la celebra, affollato da quasi 5mila iscritti. D’altronde la Bonino gode di diffusi consensi in tutta Italia. A provarlo, i due gruppi che la indicano come il candidato ideale del centro sinistra per la Regione Lombardia.

Il più trasversale tra i potenziali candidati spinti dalla rete rimane tuttavia il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso. Ormai un intoccabile per gli internauti che votano Pdl. Lo volevano come candidato nel Lazio e ora lo chiamano in causa come uomo della provvidenza nelle Marche e soprattutto in Campania. Bertolaso però ha respinto da tempo le offerte di candidatura di Berlusconi. In Piemonte invece il Pdl locale sperava di poter correre con un proprio nome. Ma come suo costume la Lega ha battuto i pugni sul tavolo e ha ottenuto come candidato di tutto il centro destra Roberto Cota. Suona così come una lamentazione malinconica quella del gruppo semi-istituzionale “Un ?candidato Pdl per il Piemonte”, che ricorda: “Berlusconi ha sempre detto che la forza nasce dalle prime file sul territorio”. Ma i quattro volti di possibili candidati (poco noti sulla scena nazionale) che appaiono nelle pagine dei gruppi rimarranno ipotesi irrealizzabili.

E non è certo una rarità perché Facebook è pieno di gruppi vanificati dalle decisioni dei partiti, ma che non smettono di discutere, fare proposte, lanciare segnali di cambiamento. A volte i gruppi sono un modo per tenere compatti i sostenitori del politico di turno, spesso invece per ricordare alle segreterie che qualcuno la pensava diversamente. Come i cinque iscritti al gruppo “Noi vogliamo Valdo Spini presidente della Regione Toscana”. Volenterosi, nonostante i numeri.

Da Il Fatto Quotidiano del 2 gennaio

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