Il tema non è facile da affrontare. Eppure è utile farlo, perchè Internet e i social network sono ormai parte integrante di tutta la nostra vita. La domanda che si è posto lo staff di Facebook è la seguente: quando una persona cara viene a mancare, cosa succede al suo profilo? Il tema non è affatto frivolo, né tanto meno offensivo per chi conserva il ricordo di una persona scomparsa. La domanda appare inevitabile: In Italia sono oltre dieci milioni gli iscritti al social network e in vari episodi di cronaca è stata raccontata la vita di una persona scomparsa, e l’affetto dei suoi cari, anche tramite i messaggi lasciati sulla pagina personale: senza regole tale situazione può prestarsi ad intollerabili abusi.

La decisione di Facebook, in questo senso, appare saggia ed equilibrata. Né da notizia sul blog FB, Max Kelly, che racconta come siano arrivati a questa decisione dopo la scomparsa, in un incidente stradale, di un collega appena entrato nel team di Facebook: “Abbiamo pensato di dare l’opportunità, a chi lo vorrà, di ‘memorizzazione’ un profilo – scrive Kelly – La bacheca diventerà un luogo dove potranno essere salvati e condivisi tutti i ricordi che ci legano a chi ci ha lasciato. Quando un account viene ‘memorizzato’ – aggiunge – tutte le informazioni sensibili (come aggiornamenti di status e informazioni di contatto) vengono eliminate e nessuno che non sia autorizzato dalla famiglia, o dagli amici che la famiglia indica, potrà visualizzare il profilo e lasciare un ricordo”. Gli utenti si dicono d’accordo con questa decisione. Ma non manca qualche critica. “L’ultima cosa che mi verrebbe in mente dopo un lutto è di avvertire FB” è il commento di un utente.

da Il Fatto Quotidiano n°27 del 30 ottobre 2009

Link:
Il blog di Federico Mello