Si è rovinato l’intera estate scrivendo ossessivamente nella sua rubrichetta-loculo «Piazza Grande», sul Corriere della Sera, il solito ritornello figlio del copia incolla e del succo biliare. «Marco Travaglio sarà costretto a dare del bugiardo a Luigi De Magistris perchè l’eurodeputato dell’Idv non si è ancora dimesso dalla magistratura» riferendosi all’intervista di Travaglio al Riformista che ricordava la promessa del magistrato campano. Lunghissimi giorni in un cui l’ultimo boxino veniva costantemente dedicato alla coppia De Magistris – Travaglio, ossia il bugiardo e colui che gli doveva obbligatoriamente dare del bugiardo. Da Torino, ahimè, nessuna risposta. Travaglio, sfoderando sadiche passioni, continuava a non rispondere e a rovinare l’agosto di Pigi, ormai preda di un forte disturbo ossessivo-compulsivo di cui quotidianamente facevano le spese i contribuenti del Corriere. A rispondere all’ormai tormentato ex vicedirettore del Corsera, ridotto all’ombra di se stesso, che ormai si era messo in testa di essere «scomodo» e «pungente» come il peperoncino di Calabria, è stato lo stesso Luigi De Magistris nel corso dell’incontro «Caffè delle Donne di Italia dei Valori Toscana» che si è tenuto a Carrara il 28 agosto 2009. Rispondendo alla domanda di una giornalista sulle polemiche suscitate dalla sua richiesta di aspettativa piuttosto che le annunciate dimissioni, l’ex pm silurato dalla politica ha placidamente risposto: «Non lascerò la magistratura con una letterina burocratica. Non ho mai detto quando lo farò, ciò non vuol dire che accadrà tra anni ed anni. Sto preparando una fortissima iniziativa pubblica, e molto a breve spiegherò al Paese le ragioni per cui io non ho potuto più fare il magistrato; dirò chi reputo principali responsabili politici e istituzionali, che con azioni o omissioni sono stati causa della più grande sconfitta istituzionale della storia della magistratura italiana». Troppo tardi. Ormai l’estate è finita, e Pigi avrà il sangue avvelenato per tutto l’anno. La conferma che De Magistris lascerà la magistratura e che non è un bugiardo arriva troppo tardi. Ormai non è più il tempo delle palette e dei secchielli, e nessuno ridarà a Pigi il tempo perduto, nessuno gli consentirà di finire i castelli di sabbia, ormai distrutti dal sadico e dal bugiardo. Ma l’interrogativo più inquietante che coglie impreparati i lettori del Corriere è: cosa scriverà ora Battista nell’ultimo boxino?

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